giovedì 17 marzo 2011

La politica dell’istruzione in Nicaragua

L'innaugurazione dell'anno scolastico 2001 in Nicaragua è stata l'occasione per il presidente Ortega di tracciare un bilancio di questi quattro anni nel campo dell'istruzione.
Ortega ha ricordato che negli anni 80 il governo rivoluzionario sandinista aveva introdotto e garantito garantito la gratuità dell'istruzione ed aveva combattuto l'analfabetismo facendone diminuire il tasso dal 52% al 12%. Mentre nei governi successivi, neoliberisti, dal 1990 al 2006 l'analfabetismo è cresciuto fino ad arrivare al 30% e l'istruzione è stata riformata privatizzandola e lasciando di fatto  senza un'istruzione più di mezzo milione di giovani.

La riforma secondo Ortega "ha avuto il sostegno dei paesi europei e degli Stati Uniti. I governi neoliberisti hanno ricevuto quantità gigantesche di denaro, è cresciuta la generazione di ricchezza ed è aumentata la povertà per la maggioranza di nicaraguensi. Sono migliaia le persone che sono dovute emigrare all'estero. A questi governi non importava l'aumento dell'analfabetismo e questa è la prova di come funziona il capitalismo selvaggio.  

Oggi invece il governo sandinista, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Educazione (Mined) e dall'ONU, è riuscito a sradicare l'analfabetismo riportandolo sotto il 3%; questo progetto ha coinvolto oltre cinquecentomila cittadini, soprattutto donne, che vivono per lo più in aree rurali.  
L'obbiettivo dichiarato del 2011 è quello di portare gli alunni, di ogni grado scolastico, a 1,6 milioni  cercando di combattere l'abbandono scolastico. Per combattere questo fenomeno il Mined ha deciso di garantire la "merenda scolastica" a circa un milione di alunni garantendo gratuitamente i libri di testo ed iniziando un programma di aggiornamento per i circa  1.500 insegnanti.  
Il programma del 2011 per l'istruzione prevede anche uno stanziamento di 25  milioni di dollari per la costruzione e ristrutturazione di 7000 aule e l'acquisto di materiale didattico. 
Inoltre grazie al Governo cubano il progetto "Yo sí puedo seguir" andrà avanti e permetterà di conseguire il diploma di scuola primari a circa settantamila persone che sono state alfabetizzate lo scorso anno.  
  
Ortega ha continuato il suo intervento affermando: "abbiamo dovuto affrontare grandi sfide. Abbiamo ristabilito la gratuità dell'istruzione e analizzato a fondo i dati sul numero di studenti e professori che ci hanno presentato nel 2006. Erano stati gonfiati per rubare fondi pubblici. Ora dobbiamo ridurre ulteriormente l'analfabetismo e raggiungere l'obiettivo dell'educazione primaria universale (entro il 2015)."

Per il governo sandinista l'istruzione ha un'importanza fondamentale, infatti ogni volta che un'esponente del governo affronta i temi dello sviluppo del Nicaragua pongono l'accento che "le persone che reggeranno le sorti del paese, che continueranno a trasformarlo profondamente. sono i giovani che adesso studiano e che a cui un giorno toccherà guidare il paese".

La leader indigena guatemalteca e Premio Nobel per la Pace, Rigoberta Menchú, che è stata invitata dal presidente Ortega all'innaugurazione del nuovo anno scolastico ha sottolineato come il Nicaragua "ci stia dando l'esempio di come l'istruzione non debba essere intesa come un qualcosa marginale, bensì come l'anima dello sviluppo. Non ci può essere sviluppo senza istruzione. A una persona che sa leggere e scrivere si aprono nuove prospettive. Quando le persone sono esseri pensanti sono libere, quando non è permesso loro di parlare, di pensare e di essere creative, sono oppresse, sono schiave. Mi congratulo con il governo del Nicaragua per avere fatto dell'istruzione una politica pubblica. Sta dimostrando che con il sacrificio di tutti si può sognare una vita migliore. Lottiamo per un'istruzione integrale che serva alla vita. Grazie per aiutarci a sognare".

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