domenica 16 settembre 2007

Cuba, l'ONU e i diritti umani

Ecco un po' di storia del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite:
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite è un organismo delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, dipendente dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e che dal 15 marzo 2006 ha sostituito la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
L'organo dell'ONU nasce il 15 marzo 2006 con una risoluzione dell'Assemblea Generale ricevendo l'appoggio di 170 paesi su 191. Votarono contro gli Stati Uniti, le Isole Marshall, Palau, ed Israele (una pura casualità il loro voto contrario).
Il consiglio è la trasformazione della precedente "Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Uniti", fondata nel 1946. Lo scopo di questo cambiamento era di ampliare i poteri della vecchia Commissione per i diritti umani aumentando il potere decisionale. La composizione del Consiglio passò dai 53 membri a 46, eletti dall'Assemblea Generale con rotazione triennale. Nella risoluzione del 15 marzo 2006 si affermava che i "membri eletti al Consiglio devono promuovere, proteggere e alzare a standard più alti i diritti umani". Il mandato della commissione è quello di supervisionare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti alle Nazioni Unite e di informare l'opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel mondo.
Nel momento in cui il Consiglio ravvisi le violazioni dei diritti umani in un paese può aprire le cosiddette "procedure speciali": un pool di esperti guidato da un Rappresentante del consiglio si reca di persona nell'area interessate per verificare il rispetto dei diritti umani e le eventuali violazioni, per poi riferirne al Consiglio. L'apertura di una "procedura speciale" può essere richiesta da uno stato membro o su segnalazione di un'organizzazione per il rispetto dei diritti umani; il Consiglio poi a maggioranza decide se si deve aprire o meno la procedura. Il consiglio a maggioranza decide in base al rapporto fornito se si è verificata una violazione dei diritti umani e può imporre con una risoluzione il ripristino dei diritti umani violati. Va però precisato che la risoluzione non è vincolante ed il Consiglio non può imporre un embargo per la violazione dei diritti umani. Il 30 giugno 2006 il Consiglio,per la prima volta dalla sua creazione, ha ravvisato la violazione dei diritti umani da parte dello stato di Israele nell'occupazione dei territori palestinesi.

Sotto riporto la dichiarazione del Ministro degli Esteri cubano Felipe Pérez Roque che ha pronunciato al seggio dell'ONU a questo proposito:

Il Consiglio dei Diritti Umani, alla conclusione del suo quinto periodo di sessioni, a Ginevra, ha deciso di interrompere l’incarico della denominata Rappresentante personale dell’Alta Commissaria dei Diritti Umani per Cuba, facendo terminare così la manipolazione da parte del governo degli Stati Uniti sul tema di diritti umani contro il nostro paese.
Questa decisione dell’organismo, che rimpiazza la screditata Commissione dei Diritti Umani, costituisce una storica vittoria nella lotta del nostro popolo per far valere la giustizia e porre fine all’esercizio anticubano che gli Stati Uniti hanno concepito precisamente come pretesto per mantenere ed esacerbare la loro politica genocida e d’aggressione contro Cuba.
Con questa decisione il Consiglio dei Diritti Umani riconosce il carattere ingiusto, selettivo e discriminatorio delle azioni che per due decenni sono state perpetrate contro il nostro paese e un rotondo basta alle risoluzioni e ai meccanismi che il governo nordamericano è riuscito ad imporre nella discutibile ex Commissione dei Diritti Umani (CDU), con le minacce, i ricatti e le manipolazioni.
Il sostegno degli integranti del MNOAL, il Movimento dei Paesi non allineati e degli altri paesi del Terzo Mondo è stato essenziale per ottenere questo risultato. Ora i paesi della Unione Europea, alleati permanenti della CDU, non hanno altra opzione che accettare l’interruzione del disprezzabile mandato contro Cuba, come unica via per cercare di dare credibilità al Consiglio, il cui primo anno di vita si compie in questi giorni.
Questo risultato costituisce un atto di imprescindibile giustizia per l’agguerrito e generoso popolo cubano, i cui figli hanno contribuito alla scomparsa del colonialismo e della apartheid in Africa e che oggi si offrono modestamente e disinteressatamente alla realizzazione dei diritti umani di milioni di persone nei più di 100 paesi ai quali oggi giunge la solidarietà di circa 42 mila medici, infermiere e allenatori sportivi, ingegneri e tecnici cubani, in un atto di giustizia con un popolo che oggi prepara gratuitamente nelle sue università almeno 30 mila giovani di 118 paesi ed ha reso la vista a quasi 700 mila persone di 31 paesi.
Costituisce un riconoscimento al prestigio e al lavoro di Cuba e della sua Rivoluzione, la cui innegabile opera nella promozione e la protezione di tutti i diritti umani per tutti, la creazione di una società sempre più giusta, più ugualitaria, più umana, non può essere ignorata o tergiversata.
È un meritato riconoscimento alla difesa cubana degli interessi del Terzo Mondo, alla sua denuncia e resistenza di fronte alle pretese di domini imperiale degli Stati Uniti, a quella Cuba che, per i suoi meriti, è stata eletta membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani con 135 voti, più dei due terzi dei membri dell’Assemblea Generale della ONU, nonostante le pressioni del governo degli Stati Uniti e della Unione Europea, che avevano operato attivamente contro la candidatura cubana.
È il risultato del processo di costruzione istituzionale del Consiglio recentemente concluso, che nonostante le carenze e deficienze che ha tuttora l’organismo, è favorevole ai paesi del Terzo Mondo, organizzati e agglutinati dal MNOAL, con la presidenza di Cuba. Il movimento ha svolto un attivo ruolo ed ha ottenuto che l’agenda del Consiglio oggi includa elementi di speciale importanza per i paesi del sud, come la situazione dei diritti umani in Palestina e i territori arabi occupati, il diritto allo sviluppo e la discriminazione razziale, la xenofobia.
Adesso dovremo vedere se i paesi industrializzati che hanno usato la vecchia CDU come strumento per cercare d’imporre il loro concetto e la loro visione politica, saranno disposti realmente a lavorare sulla base dei principi di universalità, imparzialità, obiettività, non selettività, dialogo costruttivo e cooperazione, evitando doppie facciate e la politicizzazione che avevano portato al disprezzo della criticabile Commissione dei Diritti Umani che era trasformata in un tribunale inquisitore dei paesi del sud.
Cuba, che nella sua qualità di presidente del Movimento dei Paesi non Allineati ha disimpegnato un importante ruolo in questo processo, continuerà a combattere in difesa della verità della nostra sovranità e degli interessi dei paesi del Terzo Mondo.

L’Avana, 19 Giugno del 2007 – "Anno 49 della Rivoluzione"

Daniele F.


4 commenti:

Leone Verde 702 ha detto...

Ciao Daniele, complimenti per la serietà di questa iniziativa. Si vede che nasce da un amore duraturo, che si è andato solidificandosi negli anni, spero di approfondire così le mie ben scarse conoscienze su quella parte di mondo, buon proseguimento!

Leone Verde 702 ha detto...

Ciao Daniele, complimenti per l'iniziativa. Si vede che è il frutto spontaneo di una passione che è andata maturando negli anni. Spero, tramite i tuoi post di approfondire la conoscienza di quelle lontane regioni. Reggere un Blog non è cosa semplice, non è così immediato il suo funzionamento, e l'argomento che tratti è molto specifico, in bocca al lupo quindi, e ricorda "Per aspera ad Astra".

Anonimo ha detto...

Il semble que vous soyez un expert dans ce domaine, vos remarques sont tres interessantes, merci.

- Daniel

Daniele F. ha detto...

Thanks, I hope you read my blog again!