lunedì 3 novembre 2014

Messico: i desaparecidos di Ayotzinapa/1

Il pomeriggio del 26 settembre 2014 un gruppo di studenti (tutti tra i 17 e i 20 anni) della scuola Escuela Normal Rural de Ayotzinapa vuole dirigersi a Iguala per raccogliere del denaro per poter partecipare al corteo del 2 ottobre a Città del Messico che si svolge ogni anno.
La manifestazione è in ricordo della strage di stato del 1968 in cui l’esercito uccise oltre 320 tra studenti e manifestanti in Plaza Tlatelolco. 
Per raccogliere il denaro gli studenti decidono di "occupare" tre autobus che li porteranno ad Iguala; alla stazione degli autobus ci sono, però, un nutrito gruppo di poliziotti, con l’uniforme del comune di Iguala, in assetto da guerra. Gli studenti scendono e la polizia apre il fuoco senza nessun preavviso. 
La polizia non compie questo agguato da sola ma viene supportata da altri uomini anche loro ben armati che sparano anche loro sui ragazzi e che si scoprirà, poco dopo, che questo "gruppo di supporto" è stato inviato dai narcotrafficanti del cartello dei Guerreros Unidos.

Nell'agguato teso dalla polizia e narcos vengono uccisi tre studenti e 25 restano feriti di cui uno in stato di morte cerebrale. Gli studenti che fuggono vengono catturati dalla polizia che li carica sulle loro camionette verso una destinazione che nessuno conosce.
La polizia ed i narcos non impegnati nel rastrellare gli studenti si riversano nelle strade fuori dalla città per intercettare altri autobus carichi di studenti; nella strada che collega Ayotzinapa a Iguala viene bloccato un autobus di una squadra di calcio (los avispones). Anche questo viene assaltato, perché scambiato per un mezzo carico di studenti, la polizia spara ancora ed uccide David Josué García Evangelista (un giovane calciatore di quattordici); nell'assalto viene coinvolto anche un taxi  anni nel quale viaggiano il conducente ed una passeggera che saranno uccisi dai proiettili vaganti. 

Poche ore dopo il rastrellamento congiunto polizia-narcos mancano ancora all'appello 43 studenti ed in una via della città viene abbandonato il corpo dello studente Julio Cesar Mondragón ormai morto a cui è stata scorticata completamente la faccia ed cavato gli occhi, secondo l’usanza dei narcos.

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