martedì 16 settembre 2014

EZLN: ¡Galeano vive! /2

Il Subcomandante Insurgente Marcos durante l'incontro a La Realidad il 24 maggio 2014 ha annunciato la "morte" della sua figura che ha definito "un ologramma" il quale è riuscito a focalizzare l’attenzione del mondo. Nato per essere il portavoce dell’EZLN e divenuto una vera e propria arma di distrazione di massa.
Nel suo discorso si legge che la sua creazione era ed è "una manovra di distrazione, un trucco di magia terribile e meravigliosa, una giocata maligna del cuore indigeno", il personaggio creato ad hoc è stato amato ed odiato anche se in fondo  "hanno amato e odiato un ologramma".
"Il loro amore e il loro odio, dunque, è stato inutile, sterile, vuoto", spiega il Subcomandante Marcos. Oggi è fondamentale riconoscere la coerenza del movimento nel tempo; gli zapatisti hanno scelto di non alimentare le fila dell’esercito e di non comprare armamenti e "rinforzare la macchina da guerra" ma hanno deciso di costruire scuole ed ospedali autonomi "perché anche se non sembra, ci vuole più coraggio a vivere che a morire".
Il Subcomandante non rinnega l'origine del movimento che in origine si è fatto largo con un’insurrezione armata ma è stata una necessità, perché senza le armi non avrebbero mai conquistato l’autonomia e non avrebbero mai potuto costruire niente e non sarebbero mai divenuti così forti per resistere, anni dopo la ribellione, senza armi agli attacchi dei militarie dei  paramilitari.
Il comunicato con cui il Subcomandante Marcos annuncia la sua morte ricorda tutti i compagni scomparsi o uccisi, ma sempre vivi nella memoria della comunità e ricorda come grazie a loro la lotta sia sempre viva.

Le ultime parole del Subcomandante Insurgente Marcos sono "salud y hasta nunca o hasta siempre, chi ha capito saprà che questo non importa, che non ha mai importato" e poco dopo abbandonati i panni del Subcomandante Insurgente Marcos si presenta con "buongiorno, compañeras e compañeros. Il mio nome è Galeano, Subcomandante Insurgente Galeano. Qualcun altro si chiama Galeano?". "Io sono Galeano" rispondono i compagni e così mentre muore Marcos, Galeano vive e con lui continua vivere ed espandersi la comunità zapatista.

Nessun commento: