Il tribunale Oral en Criminal de La Rioja (Argentina) ha condannato a 20 anni di carcere il repressore, Luciano Benjamín Menéndez, per essere il "co-autore del crimine di sequestro di persona e tortura di sette persone" durante il processo istruito per far luce sui delitti di lesa umanità commessi durante l'ultima dittatura militare argentina dal III Cuerpo de Ejército.
Menéndez, che ha ascoltato la sentenza in videoconferenza, ha affermato che le sue azioni erano rivolte a "preservare il regime democratico garantito dalla Costituzione del 1953 perché i sovvertivi volevano instaurare un regime comunista".
I tre giudici hanno anche condannato a 15 anni l'ex-militare Eduardo Britos ed a 3 anni Ricardo Torres Daram sulla base delle prove riuscite a produrre dai pubblici ministeri e dagli investigatori oltre che dalle testimonianze delle vittime, sequestrate nel giugno 1977, che furono recluse presso Escuadrón 24 de Gendarmería Nacional en Chilecito e Instituto de Rehabilitación de La Rioja.
I giudici hanno anche appurato come Menéndez abbia lavorato insieme all'intellince cilena per assicurare alla "giustizia" gli oppositori dei regimi militari.
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