L'aumento, dal primo febbraio 2011, imposto dal governo cileno del 17% sul gas ha fatto scendere in piazza gli abitanti della regione di Magallanes. Lo Sciopero Generale (commercianti, camionisti, pescatori e operai) sono durate circa una settimana ed hanno paralizzato il sud del Cile bloccando con camion ed auto l’accesso alla città di Punta Arenas, Puerto Natales e dell'aeroporto locale.
Le proteste sono scoppiate nel Cile del sud perché il costo della vita in queste aree è più elevato a causa delle grandi distanze che le merci devono percorrere ed il freddo del sud obbliga un consumo maggiore di gas per il riscaldamento.
I blocchi stradali sono stati mantenuti anche con la pioggia, il freddo riparandosi con tende improvvisate e riscaldandosi con piccoli fuochi. Il blocco delle attività è totale, il traffico di camion e auto che dovevano dirigersi dalla Isla grande della Terra del Fuoco a Punta Arenas utilizzando i traghetti hanno raggiunto i 7/8 km di coda. Il blocco stradale veniva sospeso momentaneamente per permettere ai camionisti ed automobilisti di raggiungere il porto per imbarcarsi approvando e sostenendo la protesta dei loro concittadini.
La protesta è stata sostenuta da tutta la cittadinanza della regione e non vi è tensione tra la popolazione che si è mobilitata e le forze dell'ordine. Le auto che circolavano per le strade della regione avevano una bandiera nera, simbolo della protesta, in segno di lutto per tutta l'economia del paese a causa del forte aumento del gas.
Il governo preso atto della volontà della popolazione di continuare le proteste ha deciso di iniziare una trattativa con i manifestanti. Gli organizzatori della protesta hanno affermato che continueranno a manifestare il proprio dissenso fino a quando non riusciranno a spuntare un prezzo equo per il gas.
2 commenti:
Suona bene, mi piace leggere i vostri blog, appena aggiunto ai miei preferiti;)
Grazie mille!
Spero di continuare ad scrivere post interessanti
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